sabato 3 ottobre 2020

Le istituzioni penitenziarie

Il carcere è l’esempio più evidente dell’istituzione penitenziaria. Il carcere in passato veniva usato più come luogo di detenzione in attesa del processo, mentre la funzione punitiva l’aveva il supplizio con pene corporee.

L’evoluzione delle istituzioni penitenziarie costituisce uno degli aspetti più significativi e rappresenta anche un’ottica privilegiata da cui cogliere i tratti tipici di ogni istituzione.

 

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I caratteri e i sistemi con i quali ogni comunità decide di sanzionare i comportamenti non conformi alle norme sociali manifestano più visibilmente il controllo sociale.

-       La pluralità di funzioni, aspetti e significati che caratterizza ogni ambito istituzionale

-       Le istituzioni penitenziarie nelle funzioni di organizzazioni.

 

Dal supplizio alla sorveglianza

Michael Foucault (1926–1984) mostra come la punizione consisteva in una 

prova di forza da parte del potere politico.

La creazione delle prigioni è dovuta al ripensamento del significato della pena e alla diffusione di una nuova sensibilità.


Cesare Beccaria (1738 –1794)
 invoca alla necessità di un diritto penale più razionale e umanitario. Beccaria sostenne l'inutilità della pena di morte in 

quanto non era abbastanza efficace per scoraggiare le persone da compiere delitti. Lo scopo di una pena infatti era quello di evitare i reati; in quanto la punizione sarebbe servita da esempio. Si affermò quel processo di affinamento dei costumi e dei comportamenti che il sociologo Norbert Elias (1897–1990)definì civilizzazione e che dai ceti socialmente più elevati di diffuse gradualmente a strati sempre più ampi di popolazione.

L’iniziativa dei quaccheri fu presa negli Stati Uniti. Nella seconda metà del Settecento sorsero le prime carceri nel senso moderno del termine. Le penitentiary houses permettono al recluso l’espiazione delle proprie colpe. 


La struttura si compone di due anelli. In quello esterno vengono collocati i prigionieri, i pazienti, o più genericamente gli individui da osservare e controllare. L’anello interno invece assolve la funzione di occhio, di sorvegliante, di Big Brother in forma tale che i prigionieri siano potenzialmente costantemente visibili ma non possano a loro volta vedere. In questo senso Foucault sottolinea “la visibilità è la trappola” della modernità. 

In quanto potere, tale struttura architettonica incorpora e assume in sé power relations, ovvero produce autonomamente relazioni sociali che son già da subito relazioni di potere e quindi relazioni asimmetriche, inaugurando quella “politica anatomica” che disciplina e fabbrica il singolo individuo all’interno dell’organizzazione sociale.

 


La funzione sociale del carcere

La funzione rieducativa e riabilitativa del carcere è stabilita in maniera chiara dalla nostra Costituzione, poiché la funzione principale della detenzione è quella di trasformare il comportamento del detenuto di riclassificarli socialmente e trasmettergli un nuovo quadro di valori.

Lo scopo consiste nella pena e nella definizione di criminale.

 

 

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